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Immagine del redattoreStefano Rabitti

Helicobacter pylori: cos'è, diagnosi e cura.

Aggiornamento: 14 mag 2023

L'infezione da H.pylori è tra le infezioni batteriche più diffuse al mondo. Vediamo le caratteristiche di questo peculiare microrganismo, come scoprirlo e come eradicarlo.


Helicobacter pylori è un battere molto diffuso a livello mondiale.

In Italia, la prevalenza stimata è compresa tra il 30% e il 50 % della popolazione adulta.

La peculiarità di questo battere è la sua capacità di colonizzare lo stomaco umano riuscendo a sopravvivere all’ambiente acido gastrico grazie ad un particolare enzima, l'ureasi, che aumentando il pH circostante, crea delle “nicchie” abitative in cui il battere può replicarsi e crescere.

Inoltre, la particolare conformazione ad elica, da cui prende il nome, e la presenza di flagelli unipolari gli consentono di muoversi, penetrare lo strato mucoso più esterno e di ancorarsi grazie alle adesine alle cellule epiteliali gastriche.


Helicobacter pylori: la scoperta


Nonostante Helicobacter pylori sia una delle infezioni più diffuse al mondo, la sua scoperta risale solamente agli anni ’80. Fino ad allora si riteneva infatti che l'ambiente acido gastrico non fosse colonizzabile da parte di microrganismi per la presenza di un pH troppo basso per la sopravvivenza.

Nel 1982 furono due ricercatori australiani Barry Marshall e Robin Warren ad isolare per la prima volta H.pylori nello stomaco umano. La scoperta della correlazione tra infezione da H.pylori e sviluppo di ulcera peptica valse ai ricercatori la vincita del premio Nobel per la Medicina nel 2005.



Modalità di trasmissione


Le modalità di trasmissione dell'infezione da H.pylori non sono state ancora del tutto chiarite.

La trasmissione inter-umana si ritiene sia la più plausibile. Questo può essere dimostrato dall'elevata diffusione intra-familiare e prevalenza riscontrata in comunità chiuse come carceri, istituti psichiatrici ed orfanotrofi.

La diffusione potrebbe dunque avvenire per via oro-orale, oro-fecale, gastro-orale.

Dopo reinfezione da H.pylori dopo avvenuta eradicazione con terapia antibiotica è piuttosto rara, verificandosi solo nell'1-2% dei casi. Questo potrebbe essere dovuto anche all'immunizzazione conferita dalla precedente infezione.


Helicobacter pylori e sintomi


Dati dell’Istituto superiore di sanità stimano che Helicobacter pylori sia presente nello stomaco di oltre 25 milioni di italiani. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi l’infezione non provoca sintomi.

Tuttavia, in alcuni casi l’infezione può manifestare una sintomatologia caratterizzata principalmente da bruciore, dolore epigastrico o addominale, difficoltà alla digestione, gonfiore e, talvolta, anche nausea e vomito.


Helicobacter pylori e stomaco


E’ stato dimostrato come l’infezione da H.pylori possa provocare diversi tipi di lesioni gastriche, a partire da un processo infiammatorio dello stomaco, la cosiddetta gastrite.


Gastrite


La gastrite cronica è il processo infiammatorio più frequentemente causato da H. pylori.

Si stima infatti che un processo infiammatorio gastrico occorra in oltre il 90 % dei soggetti infetti.

In alcuni casi la gastrite può essere di carattere erosivo.


Come riportato di seguito (Grafico 1), in un piccolo sottogruppo di soggetti la gastrite cronica può evolvere nel tempo seguendo la cosiddetta “cascata di Correa”, una cascata di modifiche cellulari epiteliali gastriche che portano della gastrite cronica, alla gastrite atrofica, metaplasia, displasia ed infine al possibile sviluppo di tumore gastrico.


Grafico 1. La cascata i Correa




Ulcera peptica


In un sottogruppo di soggetti l’infezione da H.pylori può essere responsabile dello sviluppo di ulcera gastrica e duodenale (ulcera peptica). Studi dimostrano come circa l’80-90% delle ulcere gastro-duodenali siano causate dall’infezione H.pylori.

I sintomi più frequenti in caso di ulcera sono la ripienezza post-prandiale ed il bruciore/dolore epigastrico che insorge circa 30 minuti dopo il pasto per l’ulcera gastrica mentre 2-3 ore dopo il pasto in caso di ulcera duodenale.

Complicanze dell’ulcera peptica possono essere il sanguinamento, la perforazione, l’ostruzione e l’evoluzione cancerosa.





Tumore gastrico


Nel 1994 l'International Agency for Research on Cancer (IARC) ha incluso Helicabacter pylori tra gli agenti cancerogeni di tipo 1 (la stessa classe di rischio del fumo per il tumore al polmone).

Studi anno dimostrato infatti come l’infezione a lungo termine da H. pylori sia correlata ad un rischio di sviluppo di tumore dello stomaco aumentato di 2-6 volte.

Le principali tipologie di tumore causate da H. pylori sono il Carcinoma Gastrico e il linfoma gastrico associato alle mucose MALT.

I principali meccanismi sono legati allo stato infiammatorio cronico, lo stress ossidativo, l’alterato turn-over cellulare e le modificazioni genetiche ed epigenetiche (metilazione) indotte dal battere.

Se da una parte la correlazione tra infezione H.p. e tumore dello stomaco è stata ampiamente dimostrata, nel corso degli anni alcuni studi hanno evidenziato anche un possibile ruolo protettivo dell’Helicobacter nello sviluppo di specifiche forme tumorali come il tumore esofageo.

Tale caratteristica potrebbe risiedere nella capacità di H.pylori di ridurre l’acidità gastrica.

La riduzione dei ripetuti stimoli irritativi e nocivi prodotti dall’acido sulle pareti esofegee, potrebbe essere alla base del minor rischio di sviluppo di un tumore dell’esofago in un sottogruppo di soggetti.

Fattori che influenzano l’esito clinico dell’infezione da Helicobacter Pylori


Come abbiamo visto, l’infezione da Helicobacter pylori è estremamente diffusa a livello globale. Tuttavia, gli spettri di manifestazioni cliniche possono variare molto.

Alcuni fattori sono legati alla virulenza batterica, altri all’ambiente ed altri all’ospite.

Il grafico 2 di seguito riportato riassume alcuni dei principali fattori in grado di influenzare l’esito clinico dell’infezione da H.pylori.


Grafico 2. Fattori che influenzano l'esito clinico dell'infezione da H.pylori



Diagnosi


La diagnosi di infezione da Helicobacter pylori si avvale di test invasivi e non invasivi.


TEST INVASIVI


L’esofagogastroduodenoscopia (EGDS) è il test diagnostico invasivo più accurato, il cosiddetto “gold standard”.

L' esofagogastroduodenoscopia consente di effettuare diagnosi di infezione direttamente su prelievi bioptici di mucosa gastrica che vengono analizzati al microscopio (es. istologico) o sottoposti al test dell’ureasi. L’esame colturale batterico su biopsie è riservato solo a casi selezionati.

La gastroscopia permette inoltre di identificare l’eventuale presenza di gastrite, ulcere o tumori.


TEST NON INVASIVI


Ricerca antigeni fecali H.pylori: la diagnosi viene effettuata tramite l’analisi di un campione fecale dell’individuo.


Test del respiro (Urea breath test): la diagnosi viene effettuata mediante un particolare test del respiro che, sfruttando la capacità del battere di scindere l’urea in bicarbonato e CO2, permette di identificare il battere per un aumento della CO2 marcata espirata dai soggetti infetti.


Entrambi i suddetti test sono dotati di ottima accuratezza diagnostica (sensibilità e specificità > 90%). Tali test devono essere effettuati ad almeno 2-4 settimane dalla sospensione dell’eventuale terapia con inibitori di pompa protonica e 4 settimane dall’utilizzo di antibiotici.


Sierologia anticorpale H. pylori: è possibile effettuare la ricerca di anticorpi anti-Helicobacter pylori IgG nel sangue. Tuttavia tale test appare di minore utilità in quanto dotato di bassa accuratezza e non in grado di distinguere tra un’infezione in atto ed una pregressa.


Per la diagnosi di infezione ed avvenuta eradicazione sono preferibili i test non invasivi.

Mentre per escludere l’eventuale presenza di lesioni è consigliabile effettuare una esofagogastroduodenoscopia.



Terapia


L’infezione da Helicobacter pylori è eradicabile con una terapia specifica.

Esistono diverse tipologie di terapie eradicanti basate sulla combinazione di antibiotici e acido-soppressori.

Le principali opzioni terapeutiche sono la triplice terapia, la terapia sequenziale, la terapia concomitante, la quadruplice terapia con bismuto.








Fonti:


Zagari RM, Rabitti S, Up To Date Sul Trattamento dell'infezione da Helicobacter Pylori. Standard Of Practice. Giornale Italiano di Endoscopia Digestiva, 2017


Zagari RM, Rabitti S, Eusebi LH, Bazzoli Franco. Treatment of Helicobacter pylori infection: A Clinical Practice Update. European Journal of Clnical Investigation 2017;e12857


Malfertheiner P, Megraud F, O'Morain CA, et al., European Helicobacter and Microbiota Study Group and Consensus panel. Management of Helicobacter pylori infection-the Maastricht V/Florence Consensus Report. Gut. 2017 Jan;66(1):6-30.


AIRC

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